La Mediazione Familiare e l'affido condiviso dei figli

La norma che introduce in Italia l’istituto della Mediazione Familiare, è la legge n.54 del 2006” sull’Affido Condiviso ( per la M.F. riforma dell’art. 155 sexies del C.C.), che rivoluziona le regole del diritto di famiglia, con essa si dispone che il Giudice può informare le parti, o meglio la coppia decisa a separarsi od a divorziare, circa la possibilità di intraprendere un percorso di Mediazione Familiare per trovare un accordo condiviso, nonché accettabile per entrambi, sulla tutela dei figli.

Tale norma va vista alla luce di normative internazionali ed europee che forniscono la giusta chiave di lettura nell’interpretare una materia così delicata come la gestione dei conflitti coniugali e genitoriali, nell’interesse dell’inviolabile diritto dei figli di mantenere una relazione stabile con i propri familiari…..dal momento che separazione/divorzio coinvolgono tutti i membri del nucleo familiare, specialmente i figli, occorre promuovere e potenziare la mediazione attraverso l’opera di un terzo neutro, il Mediatore, che guidi le parti in un percorso di Mediazione, con l’obiettivo di rendere gli individui coinvolti protagonisti della propria riorganizzazione futura, negoziando in prima persona accordi soddisfacenti per sé e soprattutto per i figli.

La Legge 54/2006" recita: "anche in caso di separazione personale dei genitori, il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cure, educazione ed istruzione da entrambi".

I dati relativi all'anno 2007 parlano di 61.153 divorzi, al marzo 2008 si registra la media del 90% di applicazione dell'affido condiviso nei principali tribunali d'Italia, spesso però come spiega Marino Maglietta padre della Legge sull'Affido Condiviso e Presidente dell'Associazione Crescere Insieme, nel suo intervento in occasione del Convegno A.I.Me.F. (Pisa 16-17-18 ottobre 2009), vi è il genitore collocatario con residenza privilegiata dei figli.

In un art. comparso sul Messaggero il 16 ottobre Maglietta spiega: "nonostante esistano le norme per concordare le condizioni di un nuovo assetto familiare che faccia salvo il ruolo paritario dei due genitori, la rottura conflittuale della coppia manda tutto all'aria". Da qui la necessità di rivedere la legge sull'affido, di fatto presto sarà discusso al Senato il Decreto Legge n°957 il testo, continua Maglietta, propone il doppio domicilio per il figlio, precisa gli oneri per entrambi i coniugi ed indica l'istituto della Mediazione Familiare come strumento per le coppie che intendono divorziare.

I bambini hanno il diritto ad avere rapporti con tutti e due i genitori.

Prima di andare dal Giudice ci sarà un passaggio preliminare presso un centro di mediazione pubblico o privato, la mediazione di un esperto servirà a trovare un percorso con meno ostacoli ed a tentare la conciliazione per costruire un accordo di separazione condiviso da entrambi. Tale "passaggio" non deve essere visto nell'ottica dell'obbligatorietà ma come opportunità che si offre alle coppie che hanno deciso di porre fine al loro legame coniugale, in mediazione il lavoro principale lo fanno i partner quando ciascuno impara a negoziare con l'altro quell'aspetto in comune che ancora li tiene uniti i figli, il mediatore tende la mano, crea armonia, avvia ad una separazione consapevole restituendo la propria storia alle persone che incontra.